In occasione del Convegno per i 110 anni della FTM, il 14 dicembre 2019, è stato presentato il restauro del treno ET 008 “ex Cortina”, ora esposto all’esterno del Museo.
Quando vennero assegnate a Cortina d’Ampezzo le Olimpiadi Invernali del 1956, uno dei principali problemi degli organizzatori fu quello dei trasporti.
C’era un progetto di ricostruzione a scartamento normale e con un nuovo tracciato, della ferrovia a scartamento ridotto (950 mm) Calalzo – Cortina – Dobbiaco messa in servizio, con trazione elettrica, nel 1929. Ma la spesa risultò insostenibile e venne adottato un programma di interventi, meno costoso, per potenziare la linea esistente. Il programma prevedeva, tra l’altro, l’acquisto di due elettrotreni a tre casse, che sarebbero state costruite dalle Officine Meccaniche della Stanga di Padova, con carrelli ed equipaggiamenti elettrici TIBB (Milano).
I due elettrotreni della SFD (Società per la Ferrovia delle Dolomiti), numerati 007 e 008, furono rispettivamente immessi in servizio il 7 dicembre 1955 e l’11 gennaio 1956.
Gli elettrotreni, con livrea avorio - azzurra, avevano posti a sedere di 1ª e 2ª classe: quelli di 1ª classe (per un totale di 36, sedute e schienali molleggiati con rivestimento in velluto rosso) si trovavano nelle casse di estremità; quelli di 2ª classe (per un totale di 56, sedute e schienali in legno) si trovavano nella cassa centrale. Erano presenti due ritirate collocate nelle casse estreme. Alle due cabine di guida si accedeva dai vestiboli di estremità che erano dotati di porte a libro a comando pneumatico.
La velocità massima possibile era di 80 km/h, anche se le condizioni plano-altimetriche e dell’armamento leggero della linea non consentivano una velocità superiore ai 50-60 km/h.
Le Olimpiadi, che si svolsero dal 26 gennaio al 5 febbraio 1956, misero a dura prova la ferrovia che comunque fu in grado di movimentare fino a 7000 viaggiatori al giorno. Terminata l’euforia dei festeggiamenti iniziò il lento ma inesorabile declino di questa ferrovia gioiello.
Nel 1959 uno degli elettrotreni fu protagonista, assieme ad Alberto Sordi, nelle scene finali del film “Vacanze d’inverno”.
Malgrado la notorietà e la bellezza del paesaggio attraversato, la concorrenza stradale, complice la motorizzazione di massa, si fece sempre più accanita e questa, unita alla ridotta manutenzione degli impianti fissi, al difficile tracciato (raggi di curva che scendevano fino a 60 metri) e alla presenza di numerosi e pericolosi passaggi a livello, portò nel 1962 alla soppressione del servizio tra Cortina e Dobbiaco e nel 1964 alla cessazione della rimanente tratta Calalzo – Cortina.
Per i due elettrotreni, ancora all’inizio della loro vita di servizio, si prospettò la vendita alla Ferrovia Trento – Malé che poco dopo la messa in funzione del nuovo materiale rotabile sulla linea interamente ricostruita (dicembre 1964) ebbe da subito difficoltà a far fronte al notevole incremento di viaggiatori trasportati. Questi rotabili rappresentavano un’occasione d’oro per la ferrovia trentina che possedeva soli tre elettrotreni e cinque elettromotrici.
Nel 1966 le trattative si conclusero e si procedette ai lavori di adattamento per potere essere immessi in servizio sulla Trento – Malé come ET 007 e ET 008.
Il lavoro principale consistette nella trasformazione dello scartamento dei carrelli che dai 950 mm della Calalzo – Dobbiaco (scartamento ridotto “italiano”) doveva essere ampliato ai 1000 mm della Trento – Malé. Tale lavoro di modifica dello scartamento fu affidato alle Officine Grandi Riparazioni FS di Verona.
Essendo presente sulla Trento – Malé la “classe unica” i sedili della ex 1ª classe, pur conservando l’imbottitura, furono rivestiti della similpelle di colore verde chiaro esistente sugli altri rotabili, in sostituzione del velluto rosso originario. Anche i posti ex 2ª classe ricevettero un’imbottitura, pur conservando la stessa ossatura originaria.
Il 21 dicembre 1967 entrò in servizio l’elettrotreno ET 008, il 20 maggio 1969 l’elettrotreno ET 007. La livrea esterna rimase inizialmente quella della Ferrovia delle Dolomiti cioè avorio-azzurro, ma presto venne modificata adottando gli stessi colori del parco rotabili della Trento – Malé, cioè il grigio alternato a fasce bianche.
I due “Dolomiti”, nome ufficiale assegnato a questi elettrotreni nella “Prefazione all’Orario di Servizio” (ma il personale presto li soprannominò “Cortina”), furono impiegati essenzialmente per le cosiddette “corsette” Trento – Mezzolombardo e, all’inizio, anche per i treni “operai” (il primo del mattino a scendere da Malè, l’ultimo della sera a salire verso Malè).
Esternamente i due “Cortina” rientrati in servizio si distinguevano soprattutto per la nuova colorazione adottata, grigio con fasce rosse, che richiamava quella adottata dalle FS per le nuove vetture “media distanza con vestiboli all’estremità” (MDVE). Tale livrea fu poi estesa alla quasi totalità del restante parco rotabili viaggiatori della Trento – Malé.Negli anni ’80 i due “Cortina” iniziarono a evidenziare qualche problema di affidabilità, considerati non solo gli anni di servizio, ma anche l’uso intenso a cui erano sottoposti sulla Trento – Malé. La Direzione aziendale ritenne opportuno procedere ad un riclassamento totale dei due elettrotreni.
L’ET 008, nel suo primitivo splendore, è ora esposto al museo Ttram, presso la sede aziendale a Trento, accanto alla rimorchiata pilota CP 2.Così rinnovati questi elettrotreni furono utilizzati per altri vent’anni circa alla stessa stregua dei rimanenti veicoli, entrando in composizione, senza alcuna limitazione, a qualsiasi convoglio e sull’intero percorso, nel frattempo prolungato da Malé a Marilleva (2003). Nei giorni festivi delle estati degli anni ‘90 furono inoltre impiegati per l’effettuazione del servizio turistico di qualità denominato “Trenino dei Castelli”.
L’arrivo degli elettrotreni Alstom, negli anni 2004/2006, portò all’accantonamento di tutto il parco esistente con esclusione dei quattro elettrotreni Firema/Ansaldo consegnati negli anni 1994-1995. I due “Cortina” vennero preservati dalla demolizione. Si decise infine per un loro ripristino estetico per essere opportunamente esposti. Il lavoro fu assegnato alla CIMA Riparazioni Ferroviarie S.r.l. di Bozzolo (Mantova) e, con l’occasione, è stata ripristinata la bella livrea originale avorio/azzurro.
L’ET 007, di pari aspetto, è provvisoriamente esposto presso l’Aeroporto Caproni di Trento, in attesa di un possibile ritorno a Cortina d’Ampezzo in occasione delle Olimpiadi invernali del 2026.
Mario Forni (novembre 2019 - estratto).
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